Sabato 23 febraio alle ore 21.00 e domenica 24 alle ore 16.30 al Teatro del Giglio di Lucca
La Sirena
dal racconto Lighea di Tomasi di Lampedusa, elaborazione drammaturgia di Luca Zingaretti
musiche composte ed eseguite da Germano Mazzocchetti
con Luca Zingaretti
Reduce dai successi televisivi del Commissario Montalbano che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico, Luca Zingaretti si propone in teatro con uno spettacolo di cui, oltre che interprete, è anche regista e che attinge ancora al patrimonio letterario siciliano: La Sirena, tratto da un racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che sarà in scena sabato e domenica prossimi al Teatro del Giglio di Lucca. Nonostante lo scrittore siciliano Tomasi di Lampedusa sia noto soprattutto per Il Gattopardo, tra i suoi capolavori si può annoverare anche quel piccolo gioiello che è Lighea, il racconto da cui è tratto lo spettacolo di Zingaretti. Ambientato nella fredda Torino, sia dalle pagine del racconto che dallo spettacolo emergono con vigore le sensazioni della calda Sicilia: l’odore della salsedine, il sapore dei ricci di mare, il profumo di rosmarino sui Nèbrodi, il gusto del miele di Melilli, le raffiche di profumo degli agrumeti...
Nel tardo autunno del 1938 due uomini si incontrano in una Torino a entrambi estranea: Paolo Corbèra nato a Palermo, giovane laureato in Giurisprudenza, redattore de “La Stampa” e Rosario La Ciura nato ad Aci Castello, settantacinque anni, senatore, illustre ellenista e autore di una stimata opera di alta erudizione e di viva poesia. Il primo risiede in un modesto alloggio di via Peyron e, deluso da avventure amorose di poco valore, si trova in piena crisi di misantropia. Il secondo vive in un vecchio palazzo malandato di via Bertola ed è infagottato in un cappotto vecchio con colletto di un astrakan spelacchiato, legge senza tregua riviste straniere, fuma sigari toscani e sputa spesso.
I due sconosciuti si incontrano in un caffé di via Po e, a poco a poco, entrano in una garbata e cordiale confidenza. Tra riflessioni erudite, dialoghi sagaci e battute cinicamente ironiche, i due trascorrono il tempo conversando di letteratura, di antichità, di vecchie e nuove abitudini di vita. Alle iniziali avventure del giovane con sgualdrinelle ammalate e squallide, si sostituisce, in modo tanto sinuoso quanto dirompente, l’amore del vecchio per una creatura dal sorriso che esprime «bestiale gioia di esistere, una quasi divina letizia», dal «profumo mai sentito, un odore magico di mare», dalla voce che pare un canto.
Accompagnato dalle musiche di Germano Mazzocchetti, lo spettacolo di Luca Zingaretti trova spazio in un percorso tra la carnalità del Presente e la spiritualità dell’Antichità, la ricchezza della poesia della terra siciliana su cui sembra palpitare quella melensa e liquorosa stasi del vivere che connota gran parte dei paesaggi e degli uomini.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a: Teatro del Giglio, Piazza del Giglio, Lucca – tel. 0583 467521.
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